Una bambina molto singolare, indipendente, intraprendente e assolutamente fuori da tutti i canoni dell'immaginario collettivo parlando di bambini, un bel giorno irrompe come per magia in un luogo fantastico: una cucina enorme colma di barattoli e con una padella gigantesca, nella quale un personaggio buffo e malinconico (Chef) è intento a preparare prelibatezze.
Bimba, questo è il nome della energica bambina, si trova per magia in questo luogo fantastico, sospeso nel tempo, dove la realtà e la fantasia si mescolano, e dove inizia un gioco tra i due personaggi che si scoprono l’un l’altro, fanno amicizia e vivono un’avventura particolare dove è subito simpatia e dove i suoi personaggi intavolano una rutilante conversazione che a tratti assume i toni quasi di una gara, una lotta all’ultimo ingrediente, in cui le ricette che si scambiano diventano il pretesto per intraprendere un rapporto inizialmente pieno di curiosità e che a poco a poco, passando per l’empatia, diventa affetto e voglia di condivisione.
In un dialogo pieno di messaggi espliciti e impliciti si evidenzia la particolare filosofia della Bimba, amante della vita e della semplicità, come piacevole avventura fatta di colori, suoni, odori e aromi tutti da assaporare e godersi in un contatto cinestetico denso di emozioni. La sovraumana forza del suo pensiero positivo trascinerà l’ingombrante amico Chef fino a fargli dimenticare il peso di una vita scontata e convincendolo a partire insieme per uno straordinario viaggio verso l’isola di Bora Bora issando la vela sul veliero del cambiamento e confidando nel vento in poppa della insopprimibile voglia di libertà.
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