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Archivio Stagioni 2011-2017

Eventi 

Nautilus
Titolo Spettacolo:
Nautilus
Date Spettacolo:
25.11.2010 - 26.11.2010
Compagnia - Regista:
Teatro Impossibile - Elio Turno Arthemalle
Categoria:
Stagione del Teatro Contemporaneo 2010-2011

Descrizione

Nautiluos
uno spettacolo teatrale liberamente ispirato a “Ventimila leghe sotto i mari” di Jules Verne.
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Ideazione e realizzazione: Associazione Culturale Teatro Impossibile
Testo: Elio Turno Arthemalle, con la collaborazione di Felice Colucci e Veronica Sanna
Cast: Rossella Faa, Cristina Maccioni, Elio Turno Arthemalle, Alessandro Valentini, Massimo Zordan e gli allievi del Teatro Impossibile
Regia:Elio Turno Arthemalle
Aiuto regia: Veronica Sanna
Musica e ambienti sonori: Rossella Faa e Giacomo Deiana
Chitarra: Giacomo Deiana
Voce: Rossella Faa
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Nautilus (qui il servizio di presentazione da un TG RAI) è un opera originale ispirata a "Ventimila leghe sotto i mari"; cinque attori, un musicista, alcuni rumoristi ed una peculiarità che rende questo spettacolo diverso da ogni altra opera teatrale: il pubblico viene bendato. Nautilus è uno spettacolo teatrale dove il "vedere" è sconsigliato; sono la musica, la voce degli attori ed i suoni prodotti dal vivo a creare immagini.

Nautilus è uno spettacolo in cui guardare gli attori recitare diventa un ostacolo; meglio chiudere gli occhi e lasciarsi trasportare, come hanno fatto in tanti  (video) nella prima uscita dello spettacolo al Palazzo Regio di Cagliari.

In questo video Elio Turno Arthemalle, regista di Nautilus e ideatore del progetto "Vedere con i suoni" racconta di come sia nata l’idea.

Gli scenari marini e sottomarini, le azioni, le creature degli abissi oceanici nascono come immagini nella mente dello spettatore bendato che deve affidarsi, oltre che alla fantasia, all’udito.

LA TRASPOSIZIONE DAL ROMANZO
L'opera di Verne, su cui hanno fantasticato generazioni di lettori, pur rimanendo una delle pietre miliari della letteratura di genere, sollecita nel lettore dei giorni nostri emozioni e riflessioni del tutto differenti da quelle che l'hanno resa celebre. Intanto evoca il passato, anziché prefigurare il futuro. L'entusiasmo per la tecnologia, per l'ingegno umano che si misura con la natura, lascia oggi il posto ad una diffusa diffidenza verso le macchine, ad un generalizzato pessimismo sulla possibilità che il genere umano riesca a non compromettere lo stato del Pianeta.
Inoltre, oggi una storia tutta al maschile lascerebbe spazio a interpretazioni e chiavi di lettura sicuramente non previste o volute dall'autore, che forse si troverebbe nella necessità di disegnare personaggi più sfumati, dotati di maggiore profondità psicologica. Per fare un esempio: quali sono le reali ragioni che muovono il rifiuto di Nemo per il consorzio umano? Una spiegazione viene fornita nei romanzi successivi; in “Ventimila leghe” no: piuttosto lo vediamo spesso assorto, estatico, preda di improvvise tempeste emotive che restano senza alcuna giustificazione.
Noi abbiamo pensato a un Nemo scisso, un Nemo che delega a un personaggio immaginario gli aspetti più oscuri della sua personalità. Il Capitano, quando sembra assente, in realtà sta dialogando con la Balena, una sorta di coscienza analitica che lo riporta puntualmente e implacabilmente davanti alle sue responsabilità.
Un'altra modifica di rilievo consiste nell'aver trasformato da maschile al femminile il personaggio del professor Aronnax, il naturalista prigioniero a bordo del Nautilus.

Infine, com'è comprensibile che sia, abbiamo dovuto operare una scelta di episodi, privilegiando quelli a nostro parere più significativi per efficacia narrativa. 

Informazioni

Teatro Impossibile
Compagnia:
Teatro Impossibile

Descrizione

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