Turno A
sabato 7 Maggio - ore 21
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S’Arza Teatro
in RACCONTI DI PAESI LONTANI
di Romano Foddai
con
Maria Paola Dessì e Stefano Petretto
Scrittura scenica e regia Romano Foddai
Collaborazione alla drammaturgia
Renata Molinari
Consulenza sulla cultura ebraica
David Zinder
Disegno luci Tony Grandi Suono
Emilio Foddai
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Questo spettacolo è inserito all'interno di un progetto triennale del Teatro S'Arza, riconosciuto per la sua rilevanza dal Ministero dello spettacolo e dei beni culturali. Sull'onda dell'indignazione emotiva provocata dagli attentati terroristici a Charlie Hebdo e al negozio ebraico di Parigi, il Teatro S'Arza ha deciso di reagire a queste aberrazioni con una proposta culturale che, aiutando a creare le condizioni di reciproca conoscenza delle diverse culture, in maniera tale da far superare i pregiudizi verso la diversità che allignano nelle popolazioni, annulli la strategia terrorista che contrappone cristiani, ebrei e musulmani presentandoli come dei nemici. Quest'anno abbiamo voluto esplorare le interrelazioni fra culture occidentali ed ebraiche.
Nasce lo spettacolo "Racconti di paesi lontani". Esso è il frutto di una ricerca condotta su alcune tradizioni ebraiche della cultura chassidica dei primi anni del Novecento in particolare in Polonia e forme tradizionali della Sardegna arcaica dello stesso periodo che presentavano per temi ed elementi analogie e caratteristiche di contiguità.
Attraverso la collaborazione con il docente di teatro David Zinder dell'Università di Tel Aviv si è scelto di raccontare il dramma di Semën An-skij "Dybbuk" che illustra diversi aspetti della cultura ebraica, quelli in particolare relativi a forme di possessione da parte di anime vaganti e alla concezione del mondo e del ruolo della divinità e degli uomini nel determinarne il destino. Si sono poi identificati riti di possessione nelle culture popolari europee, studiando cosi i rituali dell'arza in Sardegna e la visione del mondo delle popolazioni sarde di quel periodo.
Nello spettacolo un giovane e la sua mamma raccontano storie di ragazzi innamorati, di promesse non mantenute dai loro rispettivi genitori, delle disarmonie conseguenti, della necessità del sacrificio per ristabilire la ricerca verso la perfezione di ciascuna anima nella sua ascesa verso Dio.
Come dice il personaggio della vecchia mentre compie il rituale della possessione: "al di là del buono e del cattivo, al di là del bene e del male, al di là della vendetta e del perdono è necessario un sacrificio per ristabilire l'ordine, per ritrovare l'armonia perduta.."
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