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L'Effimero Meraviglioso L'IMPERATORE VANESIO con Francesca Cara Pier Paolo Frigau Alessandro Pani testo regia e costumi Antonello Santarelli |
L'idea di affrontare la famosissima fiaba di Andersen, nasce dalla voglia di ridicolizzare un potere che dovrebbe governare e rappresentare e che invece si ripiega nel suo narcisismo, richiedendo sempre nuove risorse economiche per essere alimentato.
Nessuno dei tre personaggi, l'Imperatore, la Regina e il sarto truffatore, è un'anima pura. Tutti sono vessatori degli altri e vittime al tempo stesso, fino a disegnare una corte grottesca in cui regna sovrano l'individualismo.
Nella mia storia ho immaginato che il sarto truffatore fosse dapprima un contadino a cui il potere dell'Imperatore aveva tolto la terra e che poi si trasforma in un truffatore per farsi rimborsare il maltolto, inventando il raggiro della stoffa invisibile. A questo Imperatore poco acuto ho affiancato una Regina avida, il cui unico pensiero è accumulare denaro e che contrasta continuamente le scelte vanitose e dispendiosoe del marito. I due si uniscono solo in caso di interesse o di pericolo. La legge "occhio per occhio, dente per dente" viene messa in ridicolo e fa collezionare al sarto tante botte da parte della Regina.
Lo spettacolo affronta tutti questi temi in maniera leggera, grottesca e divertente, attraverso un serrato montaggio delle azioni dove i personaggi si intrecciano tra loro in un gioco continuo sullo sfondo di una scena che proviene dal mondo delle illustrazioni.
Antonello Santarelli
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