La storia si ispira al mito delle Janas sarde, piccole creature notturne capaci di atti magici e meravigliosi, fate custodi dei più grandi tesori.
Protagonista della storia è una bellissima Jana che guiderà una giovane ragazza in fantastiche avventure e le permetterà di entrare in contatto con una realtà per lei nuova. Mentre è in villeggiatura nel paese della nonna viene a conoscenza della leggenda delle campane d’oro che accompagna la famiglia da generazioni.
Già dalla prima notte la ragazza inizia a sentire nel dormiveglia un melodioso suono di campane. Il padre, non credendo alla vecchia leggenda , lo giustifica come il suono di greggi al pascolo. La stessa notte la ragazza viene visitata in sogno dalla Jana che l’invita a seguirla. La giovane, sentendo un naturale affetto per l’insolita figura, esce dalla casa silenziosamente e si incammina al seguito della piccola fata che la conduce verso una destinazione segreta. A pochi metri dal luogo un giovane pastore le sbarra la strada e, in maniera burbera, la invita a ritornare alla propria dimora perché sta per scatenarsi un temporale. La ragazza insiste nel voler passare e, per convincerlo, gli racconta della fata e del luogo magico. L’occhio avido del pastore si illumina al ricordo della vecchia leggenda delle campane d’oro, mai dimenticata in paese, e decide di assecondarla con l’obiettivo di entrare in possesso dell’ambito tesoro. Da qui si susseguiranno una serie di avventure e scontri fra i protagonisti a suon di incantesimi e sortilegi nei quali inevitabilmente saranno coinvolti anche i piccoli spettatori e tutti si renderanno conto dell’’importanza di custodire il mito e che gli affetti sono più potenti del denaro in una Sardegna che permane ancora oggi una terra magica.
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