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Storia Teatro delle Saline PDF Stampa E-mail

Storia_Teatro

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il Teatro delle Saline prende il nome dal luogo dove è situato, in prossimità dello Stagno di Molentargius a Cagliari.
Costruito negli anni Trenta (1931) e chiuso nel 1936, il Teatro conserva le particolari forme dello stile Art Nouveau: affreschi policromi sul soffitto, dipinti baroccheggianti sulle pareti laterali, stucchi e motivi decorativi distribuiti sull'intera superficie.
È uno dei rari esempi di architettura teatrale che, grazie alla ristrutturazione, ha conservato nel tempo la propria destinazione d'uso, e riveste un'importanza fondamentale a ragione del suggestivo contesto ambientale in cui è inserito.
La ristrutturazione del Teatro è avvenuta nel 1991 ad opera di Akròama -Teatro Stabile d'Arte Contemporanea. Con un palco di circa 130 mq. (11x11), 332 posti a sedere, una Biblioteca aperta ad appassionati e studiosi, il Teatro si presenta come il centro artistico più bello e raffinato della città. Oltre ad essere sede delle attività di produzione di Akròama, il Teatro ospita annualmente convegni, congressi e diverse manifestazioni di Enti Pubblici e privati. Annualmente la struttura organizza la "Stagione del Teatro Contemporaneo" (riservata a compagnie teatrali italiane e internazionali già affermate),   la Stagione "1 Euro Festival" ( ex stagione "Teatro a Mille Lire", più orientata verso un pubblico giovanile),  la stagione "Famiglie a Teatro" (dedicata ai più piccoli e alle Famiglie) e "Teatro per Ragazzi" (riservato principalmente alle scuole).

Nei primi dieci anni di attività, oltre trecentomila spettatori hanno partecipato alle diverse iniziative.

Prospetto_TeatroIl teatro delle Saline era un rudere più o meno dimenticato. Dopo l'inaugurazione (1931)  chiuse i battenti durante la guerra per non riaprire più ... fino all'arrivo dell'Akròama.

La ristrutturazione del Teatro Delle Saline, non ha riguardato esclusivamente le opere murarie e le pitture.E' stato necessario adeguare lo spazio alle nuove normative e dalle esigenze del teatro professionale.
Il grande volume giallo è stato costruito ex novo per permettere un migliore utilizzo tecnico-acustico del palcoscenico.

Nuovi sono anche l'impianto elettrico di sala e quello della scena
(che permette l'utilizzo simultaneo di 120 fari teatrali da 1000 watt).
Totalmente nuovi l'impianto anti-incendio e gli arredi.

 

Prospetto_ovest_Teatro

 Ampia, ben costruita e con un'eccellente acustica, la sala è servita come teatro solo per qualche tempo. Ha ospitato feste aziendali, gli spogliatoi dei giocatori di tennis e di calcetto. Fino a non moltissimi anni fa, sui corridoi del piano alto potevi trovarci centinaia di pubblicazioni inneggianti al Duce, libricini sui balilla e sulle signorine per bene al servizio del Fascio.  Al pianterreno, dove adesso ci sono gli uffici di Akròama, c'era un piano a coda, nero e polveroso, abbandonato dopo chissà quale festa. In quella sala buia e sgangherata si sono svolte le prove di Sirena: primo e folgorante incontro tra una compagnia affamata di spazi e un edificio decaduto, corridoi bui e pareti che conservavano vecchi affreschi, ombra d'una nobiltà scomparsa.

Nel 1987 gli allievi della scuola-attori l'avevano visitato in velocità. Doveva essere un'escursione, un omaggio alle pietre della teatralità in Sardegna. Per Lelio Lecis è diventato qualcosa di più: l'aggancio verso un'acquisizione. Che tuttavia sulle prima appariva difficile, anzi impossibile. Nonostante la disponibilità del Monopolio, c'erano molte complicanze :
come avrebbe potuto un imprenditore privato chiedere finanziamenti pubblici per risanare un bene dello Stato.

Si trattava di fare un po' di slalom sulle piste della burocrazia, scovare certe norme di legge, affidarsi a circolari ministeriali e decreti, paracadutarsi sul terreno dei contributi. Parlandone adesso, ad Akròama dicono che qualcuno s'è slogato il polso a furia di firmare cambiali. Il risultato, però, è stato raggiunto. 

Finanziato con un miliardo e mezzo di lire, il progetto ha imposto l'accensione di un mutuo da ottocento milioni.

"Abbiamo diviso in parti uguali: quote-debito di trenta milioni a testa". Siccome, però, i soldi non bastavano, c'è stato chi ha dovuto ricorrere a prestiti personali in banca, piccole aggiunte integrative. "E lavoro lavoro": per ammortizzare con l'attività del gruppo".

Prospetto_RistrutturazI tempi di realizzazione sono stati "milanesi": sei mesi, centottanta giorni di furia restauratrice. 
I pittori di scena hanno rinfrescato le pitture originali del '31, altri si sono preoccupati di fare gli impianti luce,
riassestare il palcoscenico, imbiancare. "Ammetterete, è venuto fuori un gioiellino". Due date per la storia: da un Euripide rivisitato, sono state le Troiane a ufficializzare l'inaugurazione,l'arrivo meravigliato del pubblico.Nel 1996 altra tappa miliare: 
"Abbiamo finito di pagare le cambiali".
Il teatro delle Saline, che finora ha ospitato centinaia di protagonisti della scena nazionale e internazionale, resterà di proprietà di qualche Ente. Akròama l'ha solo in concessione.
 

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 Girando in lungo e in largo l'Italia e l'Europa con i nostri spettacoli venivamo ospitati in teatri meravigliosi.altalt
La nostra cittànon aveva niente del genere!
Quando rappresentavamo i nostri spettacoli a Cagliari, dovevamo usare palestre, saloni, capannoni…

Così ci venne un idea...
Sopra il portone principale,
tre grandi lettere bianche: OND,
Opera Nazionale Dopolavoro.
Una delle poche cose che aveva resistito all'incuria del tempo, alla guerra e all'inciviltà degli uomini.

Un teatro vero c'era anche nella nostra città.
Usato in maniera impropria, abbandonato, agonizzante, ma non ancora morto.
Le pitture alle pareti erano, in gran parte,
distrutte.
Il pavimento originale era stato asportato.
Il legno delle porte e del palco
totalmente marci.
La dotazione di impianti inesistente:
nessun impianto di riscaldamento,
nessun impianto elettrico 
adatto agli spettacoli.

Le poltrone originali non esistevano più.
Il palco, profondo appena otto metri, col soffitto più basso della platea, non si prestava alle esigenze del teatro professionale.

 

Eppure un tempo…

 
Foto_vecchie

 

Avevamo delle vecchie foto.
Erano del 1931,
anno dell'inaugurazione, mostravano 
il Teatro delle Saline in tutto il suo splendore antico.

 

Era stato costruito dai lavoratori del sale come spazio per il loro dopolavoro.

Volevamo a tutti i costi ridargli quello splendore.

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Oggi il Teatro delle Saline si presenta così.

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Le immagini parlano da sole...

I cagliaritani e gli amanti del teatro dispongono di un nuovo-vecchio teatro!

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Oltre alle attività di Akroama, il teatro è stato messo a disposizione di Enti e privati per l'organizzazione di raffinati congressi e convegni.
Anche la Scuola d'Arte Drammatica di Cagliari ha trovato 
ospitalità per diversi anni.
 
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Nei primi dieci anni di attività,
oltre trecentomila persone hanno partecipato alle diverse iniziative ospitate in questo vero e proprio gioiello.
 

E non è tutto…

 

Un salone completamente ristrutturato, ampio, luminoso, con affreschi originali al soffitto, è stato adibito, da Akròama, a biblioteca specializzata sul teatro frequentatissima dagli studenti universitari.

  

 

Ai margini delle Saline di Cagliari, in prossimità dello Stagno di Molentargius il Teatro delle Saline riveste un'importanza fondamentale se lo si considera in rapporto al contesto ambientale che gli fà da contorno.


Strettamente connesso alla città e all'ambiente che più da vicino lo circoscrive, il restauro e il ripristino funzionale del Teatro delle Saline è da considerarsi come prima operazione fondamentale volta alla riqualificazione dell'intero sito.

 

Il sistema delle Saline di Cagliari e quindi delle costruzioni ad esso connesse,
è un importante luogo di memoria storica.

Un bene di inestimabile valore naturalistico.

Testi di: Giorgio Pisano, Tatiana Kirova e Lelio Lecis

 

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